Buon Inizio 2017

Come tutti gli anni all’inizio dell’anno si fanno dei propositi e se c’è una cosa che ho un po’ trascurato l’anno scorso sono state proprio queste newsletter.

Tutti facciamo dei propositi per il nuovo  anno, uno dei miei è quello di riprendere a scrivere con più regolarità.

A questo proposito vorrei, quest’anno, riportare anche delle metafore, delle brevi storie  significative e che possono aiutarci a riflettere e a considerare dei punti di vista diversi .

Nella tradizione orientale l’insegnamento e l’apprendimento non avvenivano mai in maniera diretta, ma piuttosto di sbieco, trasversalmente tramite delle suggestioni o dei suggerimenti.  A questo scopo sono state usate delle vere proprie favole o dei brevi racconti per trasmettere idee concetti e spunti di riflessione. Quindi iniziamo con uno di questi racconti.

 

La porta

Un importante industriale, ormai avanti con gli anni, decise di cercare un dirigente, veramente abile e capace a cui poter affidare la sua ditta. Pertanto convocò tutti suoi più importanti collaboratori, inoltre chiese ai migliori cercatori di teste e alle migliori agenzie  di collocamento di presentargli il fior fiore dei candidati che potevano trovare .

Finalmente quando venne il giorno stabilito riunì tutti in un’enorme caveau della più importante banca nazionale.

Con tutti presenti il capitano d’industria si rivolse al gruppo di top manager dicendo: “Ho un grosso problema e voglio sapere chi di voi ha le capacità per risolverlo. Quella che vedete dietro di me è la porta più grande, più pesante, più robusta di tutta la nazione e chiude la cassaforte che contiene tutte le mie ricchezze , c’è qualcuno di voi che senza alcun aiuto è in grado di aprirla?”

Molti manager semplicemente scossero la testa; si trattava di un problema troppo grosso e neanche ci provarono; altri andarono ad esaminare la porta più da vicino, discussero degli aspetti della massa, del peso, delle possibilità di aprirla riferendosi a teorie per la risoluzione dei problemi che avevano imparato alla scuola di business, infine conclusero tutti  che sembrava un compito impossibile. Dopo che i manager più anziani, più esperti e rispettati ammisero la sconfitta anche molti degli altri decisero di desistere.

Rimase solo un dirigente di periferia molto dimesso che umilmente si avvicinò alla porta e dopo un esame attento e scrupoloso per valutare l’ampiezza, la profondità, dopo avere toccato, palpato e provato la resistenza con le mani, si fece  coraggio, si concentrò,  prese un lungo respiro e spinse gentilmente sulla maniglia della porta che immediatamente  e senza alcun sforzo si aprì.

Tutti gli altri mega manager avevano dato per scontato che la porta fosse stata chiusa e bloccata.

In realtà la porta era stata solo appoggiata, i carpentieri avevano lavorato così bene e in una maniera così perfetta che il minimo tocco l’avrebbe aperta.

L’ industriale aveva trovato il suo successore, si rivolse, quindi, all’assemblea dei dirigenti affermando: “Il successo nella vita e nel lavoro dipende da alcune caratteristiche chiave che  abbiamo appena visto e dimostrato. Innanzitutto bisogna aver fiducia nei propri sensi per capire la realtà e quello che sta succedendo attorno a noi. In secondo luogo non bisogna trarre conclusioni false o affrettate. Terzo si deve essere disposti a fare delle scelte scomode. Quarto bisogna essere capaci di agire con coraggio, sfrontatezza e convinzione. Quinto è necessario mettere le proprie capacità in azione e per finire non si deve essere timorosi di poter sbagliare.